Non ci indurre in tentazione. L’autocontrollo

E’ difficile controllarsi in un mondo che non fa che solleticare i nostri “appetiti”, un mondo che sembra un gigantesto “buffet”. Ci si è messa anche la tecnologia. Ha abbassato i prezzi di molte merci e stuzzica le nostre voglie, tempestandoci di lusinghe a portata di mano. Il motto di un sito internet molto frequentato è “La vita è breve. Fatti l’amante“.

Basta un clic e tutte le voglie si possono soddisfare, sopratutto grazie al magico rettangolino di plastica inventato dalle banche per facilitare ogni sorta di acquisto, con scarsissimo senso del futuro.

Il cambiamento più grande però è avvenuto dentro di noi. E consiste in una maggiore propensione a privilegiare su tutto la felicità individuale. Chi non è soddisfatto dal suo legame e vuole scioglierlo, può farlo perchè non esiste più pressione sociale capace di impedirglielo. Anche i più giovani sono presi dal vortice dell’abbuffata generale. Frastornati dalla girandola di offerte, sono spesso incapaci di concentrazione, volubili e con un labile senso del limite.

Quale via d’uscita?
Il primo passo che si deve fare è capire quanto sia forte il condizionamento dell’ambiente e imparare a governarlo. Specialmente i genitori di preadolescenti devono tenere conto del contesto e, quando sia possibile, mantenerlo sotto controllo, finchè i figli siano in grado di farlo essi stessi.
D’altra parte anche un adulto deve imparare a “fuggire le occasioni”. Il sistema preventivo non è per niente permissivo, ma crea un impalcatura di sostegno che consente alla persona di “solidificarsi”.

Educare all’autocontrollo.
L’autocontrollo è per sua natura un enigma. Dipende da molti fattori, Assuefazioni, dipendenze, compulsioni. Abitudini un tempo definite viziose hanno trovato un alibi. Sono considerate malattie: dal gioco d’azzardo, allo shopping, alla cocaina, all’abuso di alcool, ai videogame, a Internet, al sesso. Significa ipotizzare che la volontà dell’individuo non conta più.
Ciò che ci rende umani è la capacità di disobbedire ai nostri impulsi.
Questo ha un prezzo che sempre meno persone hanno l’intenzione di pagare: lo sforzo. La lotta per la conquista dell’autocontrollo è eccitante proprio perchè si tratta di una lotta. La forza di volontà è un muscolo: si può potenziare con l’esercizio quotidiano. Si tratta quindi di insegnare ai bambini le “buone abitudini”, quelle del tipo “conta fino a venti prima di arrabbiarti, non si mangia fuori pasto, alle ventuno si va a dormire, ecc.”.
Oggi a molti bambini viene diagnosticato un deficit di attenzione, ma in parecchi casi, anche se non in tutti, la ragione dei loro disturbi è semplicemente che non hanno mai imparato ad esercitare il loro autocontrollo.
E’ necessario agire d’anticipo. E costruire un’architettura della scelta. Questo dipende dalla visione: l’autocontrollo consiste nel riuscire a guardare oltre l’oggi, a rinviare, se necessario, la gratificazione istantanea per perseguire la realizzazione di obiettivi più importanti. Chi non ha una meta da raggiungere si lascia facilmente catturare dalle tentazioni.
Controllare l’ambiente significa per esempio organizzare il proprio lavoro in modo tale da facilitarne l’esecuzione. Uno studio ha dimostrato che basta una finestra dell’aula affacciata su un giardino tranquillo per aumentare del 20 percento la disciplina fra gli alunni. Qual è il ragazzo che riesce a studiare se c’è un televisore acceso a qualche metro di distanza?

Lo specchio magico.
Ma la cosa più importante è che l’autocontrollo si impara in compagnia. Se qualcuno ci guarda tendiamo a comportarci in modo diverso. Gli esperimenti hanno dimostrato che basta semplicemente mettere uno specchio in un ambiente perchè le persone si comportino meglio. Ad esempio l’installazione di uno specchio nel settore dolciumi di un supermercato ha fatto diminuire fra i bambini di oltre il 70% i furti dei dolci.
Per i bambini i genitori sono lo specchio indispensabile: lo specchio dell’anima. Sono lo specchio magico sulla parete che dice se quel comportamento, quella parola, quella bugia servono a costruire una bella persona o sono solo distruttivi. La loro approvazione o disapprovazione conta moltissimo. Genitori poco presenti hanno figli con scarsissima autodisciplina.
Da adulti rompiamo quello specchio: non sopportiamo più che ci sia qualcuno a vedere cosa facciamo, non sopportiamo più il giudizio degli altri.
L’erosione della dimensione comunitaria è la conseguenza peggiore della vita moderna.

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